In Italia la fotografia documentaria di famiglia si è affacciata solo da pochi anni e ancora deve prendere piede. È un tipo di fotografia poco conosciuta. Molte persone mi chiedono ritratti premaman o newborn e ovviamente, su commissione, non mi tiro indietro dal realizzarli, cercando di mettere sempre il mio modo di raccontare. Ma lo ammetto, ciò che mi emoziona davvero è entrare in punta di piedi in una famiglia, diventare osservatore silenzioso e invisibile per qualche ora e descrivere i momenti quotidiani, i gesti di ogni giorno, quelli che fanno la storia di un nucleo familiare

MA… COS’È DAVVERO la FOTOGRAFIA DOCUMENTARISTICA DI FAMIGLIA E COME SI COMPORTA UN FOTOGRAFO DOCUMENTARISTA?
Innanzitutto non c’è nessuna preparazione prima dello shooting.  Spesso, quando prendo accordi per l’appuntamento, mi sento domandare: “Ma cosa indossiamo? Come sistemo i piccoli?”
Io rispondo sempre nella stessa maniera: “Quello che indossi oggi, se vuoi. Lascia tutto così com’è, non ti preoccupare di rassettare la casa. Io vengo a raccontare la vostra vita“.
Potrebbe essere quasi scontata l’unica raccomandazione che do: “Siate voi stessi“. Ma è ciò che dico sempre!

Nella fotografia documentaristica non chiedo mai di posizionarsi in qualche modo ma semplicemente osservo e seguo le azioni che accadono intorno a me. Che sia il papà in cucina, o i fratelli che giocano o il momento del film serale insieme lo scatto avviene in maniera del tutto spontaneo.

Bisogna tener conto ovviamente delle impostazioni della macchina fotografica, quindi si deve saper gestire i cambiamenti di luci magari passando da una stanza all’altra o dall’interno all’esterno. Mano sempre pronta sul diaframma o sul tempo. io lavoro in modalità manuale, lo faccio da quando ho iniziato a fotografare con la mia macchina analogica FM2. Però a volte può essere utile impostare la modalità a priorità di tempo per riuscire a non farsi sfuggire nulla!

COSA SUCCEDE APPENA ENTRO IN UNA CASA PER LA PRIMA VOLTA?
Io mi ritengo una persona molto empatica. Riesco a entrare nell’atmosfera familiare in pochi minuti. Ammetto che la mia chiave di accesso sono quasi sempre i bambini. I più grandicelli mi accolgono con grande curiosità e voglia di mostrarmi le loro cose. Mi ritrovo ad essere parte dei loro giochi e dei loro spazi, coccolata dal loro entusiasmo e dai loro sorrisi. Mentre i genitori cominciano a rilassarsi osservando con quanta fiducia i loro figli si lascino raccontare. Ovviamente il tutto è condito da una buona dose di entusiasmo per la novità di avere qualcuno estraneo alla loro routine interessato ad ascoltarli.

C’è una seconda fase in cui l’eccitazione si smorza e si normalizza la situazione. Allora comincia il bello, perché iniziano ad emergere le relazioni tra di loro, le dinamiche giornaliere e il racconto diventa puro reportage. Allora possono emergere anche piccoli capricci, richieste da parte dei figli e qualche “NO” da parte dei genitori.

UN MOMENTO SPECIALE
Ma il racconto di famiglia può avvenire anche in una giornata particolare.

Ad esempio:

  • l’ultimo giorno di scuola
  • l’arrivo di un nuovo animaletto domestico
  • un saggio di danza
  • una gara sportiva

 

CHI DESIDERA QUESTO TIPO DI RACCONTO?
Se sei arrivato fin qui a leggere questo articolo probabilmente tu ami questo tipo di fotografia!  Ti piace senz’altro essere te stesso, indossare ciò che vuoi, non rientrare in schemi e sentirti unico, insieme alla tua famiglia!
Non ami metterti in posa e forse nemmeno farti scattare delle fotografie ma vorresti comunque avere un ricordo di questi momenti.
Ami i tuoi bambini così come sono e desideri raccontarli senza chiedergli sorrisi “plasticosi”! Ecco chi ama questo genere di fotografia! Se ti ritrovi in tutto questo significa che desideri lasciarti raccontare in questo modo.

UNO STILE SPONTANEO VALIDO PER OGNI TIPO DI FOTOGRAFIA
Lo stile “NO-POSE” lo applico non solo quando racconto una famiglia, ma anche durante gli eventi come matrimoni, battesimi, addio al nubilato, feste di compleanno. Sarò sempre un narratore discreto che immortalerà i vostri momenti unici senza dire mai “Guarda qui!”, “Sorridi!” , “Fermo!”

CONCLUSIONE 
La fotografia documentaria mette la personalità al primo posto. Le famiglie possono essere reali e molto fedeli a se stesse. Un fotografo documentarista di famiglia deve senz’altro possedere qualità come discrezione, empatia, gentilezza. ma deve anche essere pronto a ogni evenienza che accade naturalmente nella vita reale.

 

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